anno: 2016 committente: privato foto: lorenzo burlando
Vado a vivere in campagna.
Un tempo fu dei nonni contadini ed ora eccola qua: un open space al piano primo, un’unica aula in cemento modulata da 3 volumi in legno: il vano scale, la dispensa, i servizi.
Pareti scorrevoli in rovere a tutta altezza articolano e dinamizzano gli spazi.
Fuori c’è la campagna, il sogno bucolico di una villa schifanoia.
Le finestre, come occhi, ne catturano le immagini e le proiettano all’interno di quello che è in fondo un diorama della mente e del cuore.
Dentro c’è la città che fu con i suoi vicoli, le piazze, i mercati.
Dentro c’è Peter Pan e la casa sull’albero dei bimbi sperduti.
Dentro c’è David Bowie e le atmosfere elettriche di un concerto glam-rock.
La casa e ciò che siamo, la casa è ciò che rappresentiamo.