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waterfront cesenatico ponente

cesenatico_fc_2025

anno: 2025

committente: comune di cesenatico

foto: Lorenzo Burlando

 

La rigenerazione di Cesenatico ponente è un’opera strategica e strutturale. Siamo di fronte non solo ad una rigenerazione urbana ma anche ad una rigenerazione culturale, un cambio di passo e cambio di approccio fruizione mare che darà avvio a scambi intermodali fra mobilità su gomma e mobilità dolce nella fruizione di questo territorio.

Il primo capitolo di questa emozionante saga riguarda:

CANALE ZADINA

L’abbiamo desiderato, l’abbiamo certato, l’abbiamo voluto e ci siamo riusciti, tutti insieme e nonostante tutto. Chi l’ha vissuto sa quanto difficile è stata questa avventura, il cantiere più volte è stato colpito da ingressioni marine e dalle criticità che il cambiamento climatico ci sta presentando con grande frequenza. L’entusiasmo e la passione hanno vinto sullo sconforto e oggi ecco a voi il nuovo canale Zadina!

Il canale Zadina è un’opera di ingegneria idraulica curato dal Consorzio di Bonifica che da sempre a ben funzionato. Tuttavia l’ambiente fortemente aggressivo ha deteriora rapidamente le palancole metalliche, le quali dal punto di vista paesaggistico ed estetico, si sono sempre dimostrate inadeguate al contesto del litorale, limitando senza dubbio la fruizione turistica e l’attrattività del paesaggio. Con il nuovo intervento viene coperta con pannellature prefabbricate in cemento e rivestita in mattoni lato interno e pietra di Lessinia lato esterno per azzerrare di fatto tutti i costi di manutenzione delle palancole metalliche a cielo aperto e per donare nuova qualità estetica a questo suggestivo brano della costa di Cesenatico. Punti luce ad incasso segnalano in maniera suggestiva anche di notte le n.2 nuove passerelle in fibra di legno.

Aiuole arbustive e la scritta “Canale Zadina” fanno capolino e accolgono venendo da Cesenatico centro.

 

NUOVI STRADELLI CABRAL E DIAZ

Il progetto trasforma questi stradelli: non più accessi a mare anonimi e polverosi ma nuove dune verdi, percorsi drenanti, arredi urbani per la socialità, giochi e attrezzature per lo sport e la vita all’aperto. La chiave diu lettura è concepire il lungomare Ponente come:

il lungomare come luogo dell’andare percorso continuo ed accessibile ciclopedonale di collegamento fra entroterra e arenile che farà parte della ciclovia adriatica;

Il lungomare come luogo dello stare generosa promenade e nuovo moltiplicatore sociale;

Il lungomare come luogo naturale, corridoio ecologico  un compendio, un vero e proprio percorso botanico del litorale adriatico fra melie, tamerici,lecci, arbusti dunali e marittimi;

Il lungomare come luogo dell’osservare e del contemplare, un percorso in quota per riappropriarsi di nuovi e suggestivi coni visivi a mare, per riscoprire e contemplare lo skyline dell’Adriatico;

Il lungomare come luogo del ricordo, un percorso che recupera la poetica, le suggestioni e le emozioni della “strada di una volta”, del percorso sterrato di una Cesenatico di inizio XX secolo;

Il lungomare come difesa idrualica a +2.50mt s.l.m.m. per scongiurare ingressioni marine con tempo di ritorno superiore a 100 anni.

 

Che l’opera pubblica avanzi, che l’opera pubblica ispiri,

verso la sostenibilità ambientale, verso l’inclusione sociale,

per una qualità estetica, funzionale, ambientale, economica, tempistica,

per una rigenerare che muove un passo oltre la riqualificazione,

dove i veri protagonisti sono l’uomo, la natura e la costante ricerca di un loro delicato equilibrio

un equilibrio che non è più una scelta ma una necessità,

una necessità non solo doverosa ed emergente ma anche divertente e stimolante.